“Gli italiani mangiano sempre e quando non lo fanno, parlano di cibo”. Non ricordo chi sia l’autore della frase, ma chiunque l’abbia detta, ha visto lungo sulle abitudini alimentari e lessicali del nostro Paese. Secondo un recente sondaggio condotto per conto della Coca-Cola in Italia su un campione di oltre 1500 volontari, il 75% è solito parlare di cibo e lo è soprattutto a tavola quando è a casa: il cibo è un argomento che gli italiani masticano parecchio.
Ma se è vero che parliamo di ciò che mangiamo, è altrettanto vero che parliamo come mangiamo? A giudicare dai numerosi proverbi sul cibo che caratterizzano il nostro linguaggio quotidiano, si direbbe proprio di SÌ. OK, divertiamoci con un po’ di modi di dire sul cibo.
NON TUTTE LE CIAMBELLE ESCONO COL BUCO, per fortuna ci sono tanti altri cibi col buco che riescono benissimo, è così che siamo soliti consolarci quando qualcosa non viene proprio come vorremmo. E d’altra parte si sa spesso CHI HA IL PANE NON HA I DENTI E CHI HA I DENTI NON HA IL PANE.
QUALCOSA È O NON È PANE PER I NOSTRI DENTI significa che siamo o meno all’altezza della situazione e sappiamo o meno superare ostacoli e difficoltà. RENDERE PAN PER FOCACCIA ovvero ci si vendica ripagando il torto subito con un’azione di pari efficacia. Sembra che in epoca antica, quando le massaie erano a corto di farina per fare il pane, ricorressero alle vicine, le quali prestavano volentieri una o più “focacce”, poi il prestito veniva loro restituito sotto forma di pane fresco. Solo oggi l’espressione ha acquistato un significato negativo. Altra espressione che deriva dal Medioevo NON È TUTTA FARINA DEL TUO SACCO, è un’espressione goliardica e deriva da una traduzione di un latino maccheronico “non est de sacco ista farina tua”, frase usata per indicare qualcosa che non è stata interamente prodotta da chi ne reclama la paternità. NON DI SOLO PANE VIVE L’UOMO, l’espressione trae spunto da un passo biblico e sottintende il bisogno per gli uomini, di altro nella vita oltre al cibo anche dello “salario”. I romani erano abituati a pagare i soldati con una “pagnotta” che non bastava. Passiamo al vino con IN VINO VERITAS. Il riferimento è alla capacità del vino di “sciogliere” la lingua di chi lo beve, che si può così trovare nella condizione di DIRE PANE AL PANE E VINO AL VINO, ovvero di parlare apertamente, rilevando esattamente come stanno le cose. Tutto il contrario di chi, invece, decide di adottare la strategia dell’ACQUA IN BOCCA, monito impiegato per intimare a qualcuno di mantenere un segreto. Leggenda vuole che dietro a questo bizzarro modo di dire, vi fosse una donna piuttosto pettegola che, per evitare di cadere nuovamente nella tentazione di parlare male dei suoi compaesani, si rivolse al confessore in cerca di un rimedio per questo irrefrenabile vizio. Il prete dopo vari espedienti consigliò la parrocchiana di tenere in bocca alcune gocce di acqua benedetta senza deglutire ogni qualvolta si fosse sentita sul punto di dare sfogo alla sua malalingua. Da qui ACQUA IN BOCCA.
Non è raro che rovesciare un bicchiere di acqua o di latte sia dovuto a una certa tracotanza magari perché si è cercato di ottenere tutto in un colpo solo, ecco allora VOLERE LA BOTTE PIENA E LA MOGLIE UBRIACA: è un’impresa impossibile o l’una o l’altra. Ma restiamo in argomento donne e vino, non è raro che le prime vengano associate anche ai contenitori del secondo, o, almeno a quelli piccoli, così NELLA BOTTE PICCOLA, C’È IL VINO BUONO.
IL PESCE PUZZA SEMPRE DALLA TESTA, se qualcosa non va tendenzialmente è colpa di chi ne è a capo (anche se va chiarito, il pesce non maleodora unicamente dalla testa). L’OSPITE È COME IL PESCE, DOPO TRE GIORNI PUZZA, Il detto sottolinea più che altro come, in generale, un soggiorno breve sia più gradito di uno lungo.
Vediamo come finire in bellezza. SALVARE CAPRA E CAVOLI si dice che un contadino dotato di una imbarcazione a due soli posti si trovasse nell’impiccio di dover caricare una capra, dei cavoli, e un lupo evitando che si mangiassero fra loro, come fare? Una soluzione il contadino l’ha trovata, quale sarà stata? Il detto è arrivato fino ai giorni nostri col significato di conciliare due esigenze opposte, assecondando doppiamente i propri interessi. A base di cavoli è anche l’espressione di chi non trova nulla di attinente tra due argomenti CENTRA COME I CAVOLI A MERENDA
Da ultimo, chi di noi non ha un amico con POCO SALE IN ZUCCA? Ai tempi dei romani le zucche, svuotate ed essiccate, erano impiegate come contenitore per il sale, bene prezioso per la conservazione- oltre che per il condimento- degli alimenti ecco perché una zucca vuota è solo un involucro senza uno scopo utile.